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Un alone di mistero mi avvolge

Un alone di mistero mi avvolge
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mercoledì 27 gennaio 2010

Le frasi che mi fanno riflettere

Ho raccolto delle frasi che mi hanno particolarmente colpito,spero piacciano anche a chi le leggerà. Se volete aggiungerne qualcuna... ( di qualsiasi tipo). Ma,mi raccomando,uno alla volta se no mi va in tilt il sito.C'è spazio per tutti.......


Blaise Pascal

Se vuoi che la gente pensi bene di te,non parlare bene di te stesso

I fiumi sono strade che camminano e che portano dove si vuole andare

Le parole disposte diversamente fanno un senso diverso,e i sensi diversamente disposti fanno
effetti diversi

Piace chiamare principe un re perchè ne diminuisce il rango

Bisogna conoscere se stessi: anche se questo non servisse a trovare la verità,almeno servirà a regolare la propria vita,e non vi è niente di più giusto

Troppo vino o troppo poco;se non gliene date,può trovare la verità;se gliene date troppo nemmeno

Sono sicuro che,se tutti gli uomini sapessero ciò che dicono gli uni degli altri,non ci sarebbero nel mondo quattro amici.Questo si vede nelle liti che vengono causate dalle chiacchiere indiscrete che qualche volta si fanno

Due visi uguali,nessuno dei quali fa ridere in particolare,insieme fanno ridere per la loro rassomiglianza

Che cosa vana è la pittura,che attira l'ammirazione per la rassomiglianza con le cose di cui non si ammira affatto l'originale

Un nulla ci consola perchè un nulla ci affligge

Fra noi e l'inferno o il cielo non vi è frammezzo della vita,che è la cosa più fragile del mondo

Gran vantaggio la nobiltà,che sin dall'età di 18 anni apre a un uomo tutte le strade,e lo rende conosciuto e rispettato,quanto un altro potrebbe esserlo meritato a 50. Sono 30 anni guadagnati senza fatica

L'uomo è solo una canna,la più fragile della natura;ma una canna che pensa.Non occore che l'universo si armi per annientarlo:un vapore,una goccia d'acqua bastano a ucciderlo.Ma quand'
anche l'universo lo schiacciasse,l'uomo sarebbe sempre più nobile di quel che lo uccide,perchè
sa di morire ed è conscio della superiorità che l'universo ha su di lui;l'universo non ne sa nulla

Non nello spazio devo cercare la mia dignità,ma nella regola del mio pensiero.Non avrei di più
possedendo delle terrre:per lo spazio,l'universo mi comprende come un punto;con il pensiero,
io lo comprendo

Desideriamo la verità e non troviamo in noi che dubbio


De La Rauche Focauld

La speranza e il timore sono inseparabili, e non c'è timore senza speranza, né speranza senza timore.

Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo per ragione

Se non avessimo difetti,non avremmo tanto piacere a notare quelli degli altri

L'attesa attenua le passioni mediocri ed aumenta le grandi

Ci sono persone che non sarebbero mai state innamorate se non avessero mai sentito parlare dell'amore


Oscar Wilde

Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato

Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno


Kierkegaard

La vita si può capire solo all'indietro,ma si vive in avanti

Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare


Nietzsche

Di tutto conosciamo il prezzo,di niente il valore

Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male


Shakespeare

Ama tutti,credi a pochi e non far male a nessuno

Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere

Presta a tutti il tuo orecchio,a pochi la tua voce


Marcello Marchesi

Chi mi ama mi preceda

E'sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta.Giuda,adesempio,aveva degli amici
irreprensibili

Dimmi con chi vai e ti dirò se vengo anch'io

Varie


Nella vita non contano i respiri, ma i momenti che ti hanno tolto il respiro (Anonimo)

Due amici:un'anima sola divisa in due corpi (Aristotele)

Il momento migliore per tenere a freno la lingua è quando senti che devi dire qualcosa per non
scoppiare (Billings)

Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio (Brecth)

Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore (Brecth)

Se puoi, sognarlo puoi farlo (Walt Disney)

Non c'è niente di più profondo di ciò che appare in superficie ( Hegel)

Tutti vogliono il nostro bene.Non fatevelo portare via (Stanislaw Jerzy Lec)

Aveva la coscienza pulita.Mai usata ( " " )

Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare
il nostro destino ( Giacomo Leopardi)

Chi sa ridere è padrone del mondo ( " " )

Chi non ha mai sperato non può mai disperare ( Bernard Shaw)

Per ogni problema complesso c'à sempre una soluzione semplice.Che è sbagliata (
(Shaw)

E'preferibile l'aver amato e aver perso l'amore che non aver amato affatto (Tennyson)

Il miglior modo per realizzare un sogno è quello di svegliarsi ( Paul Valery)

Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto ( Voltaire)

Non condivido la tua idea,ma darei la vita perchè tu possa esprimerla ( " " )

Anelo all'eternità perchè lì troverò i miei quedri non dipinti e le mie poesie non scritte (Gibran)

Com'è nobile chi,col cuore triste,vuol cantare ugualmente un canto felice,tra cuori felici ( " " )

Come una candela ne accende un'altra e così si trovano accese migliaia di candele,così un cuore ne accende un altro e così si accendono migliaia di cuori (Lev Tolstoj)

Del paradiso preferisco il clima,dell'inferno la compagnia ( Anonimo)

Viviamo tutti lo stesso cielo,ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte (Konrad Adenauer)

Il bene non si apprezza prima di averlo perduto ( J.G Herder)

Vivi come se dovessi morire domani.Impara come se dovessi vivere per sempre ( Ghandi)

Anche se avrò aiutato una sola persona a sperare non sarò vissuto invano ( M. L King)

Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore (Pablo Neruda)

Chi tocca il fondo può solo risalire (Kikitolli)

Cerco di prendere la vita così come viene,ma meglio se non da dietro (Kikitolli)

venerdì 8 gennaio 2010

scegli una religione laica. Scegli kikitologi

Si sente spesso dire che viviamo in un’epoca segnata dal materialismo,dal consumismo e dall’eccesso. Si accusa l’uomo di essere insensibile alla spiritualità,al trascendentale,alla ricerca interiore. Tutte le religioni hanno come fine ultimo quello di elevare le qualità più nobili dell’uomo:amore,compassione,carità,solidarietà,purezza. Fior fior di mistici,asceti,santi, ci hanno indicato la strada per raggiungere una “perfezione imperfetta”. I risultati,purtroppo,al contrario delle aspettative,si vedono:odio,sopraffazione,guerre,razzismo,individualismo,dolore,superficialità, “Lucignolo” , Marzullo, “X Factor”, “Buona Domenica”. L’illuminismo ha fallito;il romanticismo ha fallito;il positivismo ha fallito. E’giunto il momento di intraprendere una nuova via per la storia dell’umanità: questa via si chiama “Kikitology”. Ho sempre cercato di combattere contro il mio tempo,di trovare una via alternativa al caos contemporaneo. Sono stati anni lunghi;difficili;caratterizzati da cadute e risalite. Per raggiungere questa consapevolezza non mi sono rifugiato su un monte isolato e silenzioso;non mi sono rinchiuso in un silente monastero; non ho digiunato;non ho passato notti insonni. Ho scelto,al contrario,il simbolo per eccellenza della contemplazione contemporanea: la tazza del cesso. Sfortunatamente non ho mai sofferto di stitichezza e questo non mi ha consentito di pervenire a Verità di un certo spessore con una sola seduta. Tuttavia, dando uno sguardo a “Oggi” pensavo alla “Gente” del domani. Il mio coinquilino spesso mi lasciava misteriosi graffiti da interpretare e ciò mi è stato d’aiuto; tra uno sciacquone e l’altro chiudevo gli occhi alla ricerca di un segno chiarificatore. Ma tutto questo non é stato vano:sono stato ripagato dei miei sforzi. Come Nietzsche il mio pensiero è “dinamitardo” . Quali sono gli assunti della mia filosofia?Amore,Solidarietà e tutte queste menate? Troppo facile. Io credo nell’uomo e nelle sue possibilità e,proprio per questo,ritengo che possa istaurarsi un’armonia universale solo attraverso il potenziamento e la condivisione delle nostre REALI qualità . Il prototipo,giusto per intenderci,é Ugo Fantozzi. Come insegna “Tesmed” io non pretendo nessuno sforzo fisico ,o peggio psichico, per un miglioramento personale , ma anzi vi incentivo ad esprimere volontariamente e,sono certo,senza alcuno sforzo, il peggio di voi stessi. C’é chi parte già da un buon punto,c’é chi,invece,dovrebbe completamente rivoluzionare la propria esistenza.Sono sempre stato scettico verso l’iconografia ma sono giunto, dopo lunghe meditazioni, alla conclusione che sia necessario incarnare degli principi in simboli. Per questo l’oggetto di culto del mio pensiero : Il totem Tafazzi

Non preoccupatevi,non vi costringerò a leggere agghiaccianti tomi. Quello che dovrete fare è solo seguire alla lettera pochi ma fondamentali principi:

· Come lo voglio io,quando lo voglio io,se lo voglio io,eventualmente se mi va e se non dovessi cambiare idea

Se vincete alla lotteria strappate immediatamente il biglietto perché la vita la volete cambiare ma con merito in quanto “non sono un figlio di papà”; se prendete 30 rifiutate in nome dell’ egualitarismo; se vi offrono un posto di lavoro rispondete che siete uno spirito libero;se una bella ragazza ti fa una proposta indecente dille che proprio il giorno prima hai scoperto di essere un culattone a 5 stelle;se sei una ragazza tuo padre ha buttato nel water la chiave della cintura di castità ( “ sai è un po’ all’antica,gente del Sud ”), si è gettato personalmente nei condotti fognari ed ha attraversato le correnti per assicurarsi che si disperdesse nel Oceano Pacifico perché non si fidava del Mar Mediterraneo

· Il rutto è l’anima inquieta che è dentro di te: é volontà di potenza

Per molti è un segno d’inciviltà,per altri è un modo d’espressione e di corteggiamento. Per il “kikitollismo” é la rivelazione più profonda dell’interiorità .E’ un urlo di strazio dell’anima che cerca di imporsi ed esprimersi al di fuori del corpo. Fondamentale è stato l’incontro con il Dalai “Bongo” e con le vigorose affermazioni della sua volontà di potenza. Storica è la sua ribellione contro la mercificazione della vita e contro il potere al “Via vai” . Da quel momento la vita per me non é stata più la stessa. Inizialmente sono fuggito per la vergogna ma poi ho compreso la profondità del gesto: aveva aperto la strada per una trasformazione dell’umanità. Non siate recenti,non reprimete la vostra anima: liberatela! Stordite il vostro interlocutore e imponetevi senza usare le maniere forti perché sono un sostenitore della non violenza. Se siete timidi aiutatevi con una poderosa assunzione di birra ( per ottenere effetti visibili almeno 2 al giorno )

· Prendere tutto sul serio eccetto le cose serie

· Non fa niente se, tutto sommato, i conti non tornano ( Pitagora ne capisci!)

· Se fai della risata un’ancora di salvezza ricordati di stringere bene la corda e ,nel lancio, di non beccare uno yacth (se no sò cazzi )

· Abbi cura del tuo neurone,non farlo sentire più orfano di quanto già non sia : anche se non fa notare la sua presenza per timidezza é parte di te ( tutturuturututtu)

Ho deciso di organizzare alcuni seminari per rendere più chiari i concetti che ho cercato brevemente di esprimere. Gli incontri (rigorosamente a pagamento) si terranno a turni di max 10 persone nel cesso-salone. Un apposito sensore sonoro misurerà l’intensità dei rutti e stabilirà chi ha diritto di parola. Ho stilato un programma indicante gli argomenti che saranno affrontati :

· E’ meglio prendere la vita così come viene, anche se meglio non da dietro?

· I parti anali: leggenda o realtà? (dimostrazioni empiriche)
I parti anali: leggenda o realtà? (dimostrazioni empiriche)
· Quanto incidono le mutande “Dolce e Gabbana” sulle prestazioni sessuali?

· Solo i dietologi possono cambiarti la vita?


· E’possibile fare danni materiali con il solo pensiero?


· Vita e scienza: E’umanamente possibile e scientificamente dimostrabile che una “spinacina”, volando da una padella, si infili in un’intercapedine di cm. 0,3 ( tra fornello e mobiletto) finendo mestamente per terra ? ( prove d’abilità con ricchi premi)



· Tradizione,estetica e condizioni climatiche: d’estate burqua o velo?



· E’ vero che gli uomini di colore ce l’hanno più lungo o é il nero che slancia? (si prevede intenso dibattito con esponenti del mondo asiatico)



· I potenti decibel sparati dalle disco più “in” possono mettere “out” il cervello o il suono, in molti casi, si propaga nel vuoto ?

Ma alla fine pensandoci bene

Senza troppe circonlocuzioni e giri di parole, senza cadere in un fragile manichesmo nè in trame complottistiche non meglio identificate abilmente architettate contro di noi da un misterioso e malefico burattinaio sono giunto ad una Verità assolutamente soggettiva: si può essere un famoso scrittore, un cantante acclamato, un medico affermato, un acuto tronista di uomini e donne, un valoroso soldato, uno stimato politico, un invidiato miliardario, ma tutti questi possibili stati sono nulla se paragonati alla qualità di essere buoni contadini di se stessi. Non basta gettare lì i semi a cazzo di cane. Bisogna prima trovare buoni terreni su cui investire, individuare i tempi adatti, abbandonare quelli aridi quando c accorgiamo di aver sbagliato i nostri calcoli e di essere stati sconfitti. Insomma, siamo i protagonisti dei nostri successi e i colpevoli delle nostre sconfitte. Non bisogna alzare gli occhi al cielo se le cose non girano, ma più in basso, e precisamente di fronte a noi, davanti a uno specchio

siga-retta-via

Vivi i sogni come se fossero una sigaretta:
quando se ne spegne uno accendine un altro
Se vuoi aspetta
Hai ancora un po’ di tempo per sfiorarlo
Hai ancora un po’ di tempo per cercarlo
Ma affrettati
La lunga stecca è sempre più breve
Il suo calore è sempre più vicino
Non puoi barare aspirando più piano
Non puoi spegnerla a metà e riaccenderla
I sogni vanno consumati dalla capocchia al filtro
Aspetta Aspetta Aspetta!
Ma la bocca brucia!
Aspetta Aspetta Aspetta!
Aspira, forse c’è ancora nicotina
Ma gli occhi lacrimano!
La mano scotta!
Su dai, lasciala cadere
Su dai, lasciala morire
sull’erba o sul cemento
Ma schiacciala schiacciala forte!
Non lasciare che il suo fumo ti stordisca ancora
Non lasciare che il suo sapore ti imprigioni
Accertati che della fiamma rossa non vi sia che cenere
Accertati che del filo grigio non vi sia più traccia
Adesso voltati e non guardarla più
Adesso voltati e non pensarla più

Tipi universitari: primi dubbi e partenza

I mesi che precedono l’esame di maturità (o che, sulla carta, dovrebbe essere tale) rappresentano una di quella fasi della vita definite di volta in volta “di svolta”, “chiave”, “topiche”, “fondamentali”. Che ramo prendere? Scientifico o umanistico? Che facoltà? Mi butto su quella che ho sempre sognato ma che in prospettiva mi assicura un bel futuro in un call center oppure ne scelgo una con meno appeal ma che il mercato del lavoro sembra richiedere maggiormente? Ma soprattutto, so cosa voglio fare nella vita? Come mi immagino tra 10 anni? Il sogno del pilota d’aereo generalmente dovrebbe essere ormai un ricordo lontano. Un segreto inconfessabile attraversa la mente dei potenziali futuri studenti universitari: ma su una scala da 0 a dieci (i numeri negativi non sonno ammessi) a quanto equivale la mia voglia di prendere ancora in mano quelli strani oggetti definiti aulicamente “libri d’esame”. E che libri poi. Se qualcuno ha avuto fratelli o sorelle più grandi piegati leopardianamente su tomi agghiaccianti e con le palle a mille, una delle domande d’obbligo scaturite da un misto di pietà e curiosità molto probabilmente sarà stata di questo tenore «Scusa ma devi studiare tutto quel coso per l’esame?»
«No, no. Questo è solo per il parziale»
«Ah ho capito. Ma quanti esami devi fare per prenderti la laurea?»
«Eh. Meno male che hanno riformato il piano di studi: solo 32 prima erano 45»

La società fissa delle norme e dei principi che tendono a guidare l’azione umana. Questi principi generano delle presunte verità o dei sillogismi aristotelici. Uno dei più consolidati

Tutti i laureati sono colti
I colti occupano un posto importante nella società
Io sono laureato

In teoria, dunque, mi converrebbe essere colto e per essere colto devo studiare e se studio mi laureo e se mi laureo, un giorno, occuperò un posto importante nella società. Purtoppo, però, a volte, questo sillogismo tende ad essere smentito dai dati di fatto dell’ “esperienza”

Tutti coloro che hanno studiato svolgono un lavoro importante
Io ho studiato
Io non lavoro

Qualcosa sembrerebbe non quadrare… Ma alla fine perché pensare ad un futuro così lontano? Chi vivrà vedrà si dice no? E allora cosa dovrebbe impedirmi di affrontare questa avventura anche se non si sa ancora come? Una volta scelta con decisione e convinzione (?) la facoltà che si intende svolgere si pone un’altra domanda amletica: in che città vado? Da questo punto di vista l’Italia offre una vasta gamma di opzioni. Ogni cittadina con più di 30.000 abitanti, infatti, dispone del suo bell’Ateneo da esibire con orgoglio al mondo. E questo è un grosso problema per tutti i ragazzi/ragazze che vogliono cambiare aria e allontanarsi dal controllo familiare. La distanza minima stimata per essere parzialmente certi che i genitori non pianifichino agguati inaspettati è tra i 500 ed i 1000 km. Molto spesso però il voler fare le valigie ed emigrare non è che sia preso così bene a casa.

Dialogo tra un genitore ed un’aspirante matricola nel profondo Sud:

«Ma perché vuoi iscriverti a Roma/Bologna/Milano/Torino/Seul, se la facoltà che hai scelto c’è anche a Crotone/Reggio Calabria/Lecce/Bari/Foggia/Caserta. Perché mi devi far spendere tutti quei soldi? Ma lo sai quanto costano gli affitti? Che cambia scusa?»

È a questo punto che i ragazzi mostrano tutta la propria maturità e voglia di fare, smentendo di fatto il cliché secondo il quale le giovani generazioni non avrebbero idee chiare, entusiasmo e voglia di futuro
«Ma quante volte te lo devo dire? Se mi devo laureare devo farlo in un’Università prestigiosa. E purtroppo, davvero purtroppo credimi, tutti gli Atenei più importanti sono al Nord. Figurati se non mi sarebbe piaciuto restare vicino a casa nostra. Guarda che anche per me è un sacrificio. Vado a vivere lontano, non conosco la città, devo cucinarmi da mangiare e soprattutto lavarmi i vestiti. Però sono certo che tutti gli sforzi saranno ripagati dopo»
«Ma figghiu, lì non conosci nessuno. Non sei mai stato in una grande città»
«Per fortuna non sono solo. C’è anche , Marco, Giuseppe, Mauro, Antonio, Giovanni, Anna, Rita, Valeria, Sara, Matteo, Elena, Pasquale, Daniele, Rita, Salvatore, Luca. E ci sono anche compaesani più grandi come Andrea, Francesca, Roberto, Antonello, Armando, Carlo, Maria, Gianfranco, Vincenzo ed altri che ora non ricordo. Come vedi siamo tanti e tutti per il motivo che ti ho detto. Non sono io ad essere piccioso è la situazione storico- sociale- politico-economica del nostro Paese ad imporre questa scelta»
«Va bè poi ne discutiamo con più calma. Tu intanto inizia ad informarti meglio sull’Università, le tasse, la casa. Non fare come sempre le cose all’ultimo minuto che poi dobbiamo risolverti le cose sempre noi»
«Si che palle non ti preoccupare. Grazie della considerazione. Mi informo, mi informo. Per la casa comunque dovrò cercarla quando salgo su. Non è un pacco postale che lo acquisti per corrispondenza. I ragazzi che ci abitano vogliono prima vederti e se gli piaci ti prendono. E poi la casa e i coinquilini devono piacere pure a me e incrociare le dita per una felice convivenza»

Ma il richiamo dell’estate, del mare, della spiaggia e del cazzeggio con gli amici procrastinano inevitabilmente tutte le questioni inerenti agli studi futuri (non è meritata una sana vacanza dopo le fatiche “diplomatiche”?) Generalmente è a partire dal 31 agosto che una certa inquietudine comincia a manifestarsi nella mente della matricola, ulteriormente sollecitata dalla partenza in massa degli amici già fuorisede e dai temporali estivi che imperversano con sempre maggior forza e frequenza nei cieli.
In una corsa fantozziana contro il tempo si cerca di recuperare alla velocità della luce tutto ciò che non si è potuto, ma soprattutto voluto fare, nei mesi estivi. Scegliere in modo definitivo la facoltà e la città cedendo a turno alle pressioni dei “milanesi” o dei “bolognesi”, dei “torinesi” o dei “romani”. Il dono dell’ubiquità sarebbe una virtù alquanto gradita in questi casi. Fissati questi due punti sarebbe utile essere certi almeno di non di dover dormire sotto un ponte o su una fredda panchina nei pressi della stazione, chiedendo ad un pio amico o conoscente di essere ospitato in attesa di una sistemazione. Che strana sensazione abbandonare il luogo in cui si è nati, in cui si sono vissute le prime esperienze della vita, i teneri ricordi dell’infanzia e le prime scorribande adolescenziali. In fondo in fondo a quella piazzetta o a quel parchetto in cui ci incontravamo con gli amici per riempire i pomeriggi anonimi della vita di paese ci siamo affezionati ma è un qualcosa che si ammette solo a se stessi. E poi i ragazzini hanno bisogno di poco per divertirsi: un pallone, una bicicletta (i più fortunati un motorino), una sigaretta proibita o un film altrettanto proibito… I gruppi “storici” in cui siamo cresciuti sono destinati inevitabilmente a sciogliersi e a ricomporsi in “formazione minore” in altri luoghi. Con alcuni continueremo a mantenere i contatti quando si ritorna al pasesello durante le vacanze, di altri invece manterremo un tenero ricordo chiedendoci che razza di fine abbiano fatto (soprattutto le amiche…) E chissà se anche gli altri lo faranno altrettanto con noi. Ma dimenticavo che oggi che c’è Facebook, uno strumento indispensabile per non apparire privo di contatti sociali e di “amici”

La prima partenza verso l’ignoto

Yeah finalmente si parte! Il trolley in stile carro funebre è carico quel tanto che basta per iniziare a sfilacciare le cerniere già dal primo viaggio. Il peso medio si aggira intorno ai 50 kg (45 per le signorine che non possono portare carichi pesanti). Per fare prima si getta dentro direttamente l’armadio e poi una volta giunti a destinazione si fa una cernita di quello che serve al momento e di ciò che potrà tornare utile in futuro. Giustamente le mamme sono terrorizzate dal clima potenzialmente e costantemente siberiano di questo famoso Nord. Perciò, nonostante si parta con una maglietta a maniche corte e con i sandali, sono altamente consigliate: sottomaglie in lana merinos, piumoni d’oca, sciarponi, maglioni di chashmere con collo auricolare, anfibi militari, colbacchi, guantoni all’armata rossa e una sempre utile borsa dell’acqua calda. Ma ciò che non può assolutamente mancare per un emigrante del Sud è una scorta di viveri di prima emergenza. E’ un dogma. Di solito vengono riposti in una borsa a parte e generalmente non possono mancare

innumerevoli sughi di qualsiasi tipo: i più gettonati sono quelli alla bolognese, all’amatriciana e al tonno

4-5 kg di carne amorevolmente riposti in una busta termica: la carne di giù è più buona e soprattutto costa meno

Tarallini e frise per non sentirsi lontano da casa

Tanica di olio extra vergine di oliva che i polentoni invidiano tanto ai terroni

Pomodorini freschi

Affettati vari sottovuoto o in vaschetta

Sottaceti (melanzane, carciofi, giardiniera etc)

Biscotti, brioches

Dentifrici, bagnoschiuma, shampi
Un discorso a parte merita la pasta. Si raccomanda alle mamme di non sovraccaricarci ulteriormente di peso perché la pasta si trova della stessa marca e allo stesso prezzo in tutta Italia. Si dicono d’accordo con noi promettendoci di non buttarcela dentro ma, una volta giunti a destinazione, ci accorgiamo con stupore che è stata piazzata furtivamente e nel cuore della notte contro le stesse leggi della natura che avrebbero dovuto impedire al nostro sovraccarico bagaglio di contenere anche uno spillo. All’inizio ci incazziamo ma sotto sotto siamo contenti: miracoli delle mamme……